A proposito di “Paolo, Antiochia e Gerusalemme” di Nicholas Taylor ***

Questo libro cerca di correggere un punto di vista comune secondo cui Paolo era contrapposto a Pietro e Giacomo e alla chiesa di Gerusalemme, che avevano un tipo di cristianesimo, loro un altro, e che i due erano essenzialmente nemici dopo che Paolo cercò di correggere Pietro ad Antiochia. Detto questo, mentre Taylor cerca di correggere questo punto di vista, sembra difenderlo in molti modi. Soprattutto, ciò che cerca di fare è sottolineare che la situazione era in realtà molto più complessa di quanto suggerisca il riassunto. Alla fine, otteniamo un punto di vista che è più incline a vedere Paolo confrontarsi con alcuni della chiesa di Gerusalemme, ma arrivare a un rispettoso accordo con Pietro e Giacomo stessi ad un certo punto dopo quell’incontro di ‘Antiochia. Si parla molto dei due vangeli, uno di Paolo ai Gentili e l’altro di Pietro ai Giudei.

L’autore mira essenzialmente a mostrare che il rapporto di Paolo con la chiesa di Gerusalemme è variato nel tempo. Non ha contattato Gerusalemme dall’inizio e non ha avuto alcun rapporto con la chiesa dall’inizio. Fu solo quando fu chiamato a occuparsi di come stabilire la comunione con i Gentili che Paolo iniziò davvero a occuparsi di Gerusalemme. Questo alla fine ha portato al confronto con Peter. Successivamente, cercò di stabilire il proprio apostolato indipendente da Gerusalemme (e da Antiochia, che aveva accettato l’autorità di Gerusalemme sulla propria) e creò un certo numero di chiese indipendenti. Col tempo, tuttavia, giunse a una certa riconciliazione con Gerusalemme, o almeno con i capi apostoli, tanto che, come precedentemente concordato, andò avanti con i piani per raccogliere donazioni per la chiesa di Gerusalemme come un modo per piegare le proprie chiese. con la chiesa principale. Questo accordo era realmente attraverso/attraverso Antiochia, quindi Paolo stava facendo qualcosa al di là o al di fuori di quell’accordo. Quando giunse il momento delle donazioni di Antiochia, dovette recarsi a Gerusalemme da solo, il che portò a problemi con le autorità di Gerusalemme e alla sua eventuale deportazione a Roma e alla sua morte. O almeno questo è molto di ciò che ne ho ricavato. Taylor, come notato, sembra infilare molto l’ago, mostrando come Gerusalemme non sia mai stata in cima, tranne per il fatto che Paolo ne era in qualche modo indipendente. È un argomento complesso, molto più difficile che dire semplicemente che Paolo era solo o che Paolo non era solo.

Il libro stesso è basato sulla tesi di Taylor. Tra i due sembrano essersi verificati solo piccoli cambiamenti. Il libro ha una lunga recensione letteraria ed è decisamente rivolto a un pubblico accademico, poiché la sua argomentazione è quella che probabilmente attirerà solo coloro che sono nel fango su cosa sia realmente consistita nella rottura o non rottura di Paolo con Antiochia e Pietro

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