Anne Harding Woodworth
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Ritratto di Grant Wahl di Dan Leydon. “Grant è arrivato a casa lunedì 12 dicembre e questa transizione è stata fatta con la massima cura e sensibilità… L’ufficio del medico legale di New York ha eseguito l’autopsia. Grant è morto per una rottura di un aneurisma dell’aorta ascendente non rilevato a crescita lenta con emopericardio. La pressione al petto che ha sentito poco prima della sua morte potrebbe essere stato il sintomo iniziale. Nessuna quantità di CPR o shock lo salverebbe. La sua morte non era correlata al COVID. La sua morte non era correlata allo stato di vaccinazione. Non c’era niente di vile nella sua morte. Mentre il mondo conosceva Grant come un grande giornalista, noi lo conoscevamo come un uomo che si avvicinava al mondo con apertura e amore”. —Céline Gounder, moglie di Grant, in Substack. |
In memoria di Grant Wahl
La sparatoria non era finita
quando te ne sei andato
Ma ormai lo sai
inviato dall’Argentina
Imballaggio olandese,
degna conclusione di una partita di calcio,
qualsiasi gioco davvero
che è tutto ciò che suoniamo.
Tu, uno dei fortunati-
hai trasformato la tua in vita.
Vita. Hai vissuto al massimo,
sentiti libero di scrivere di feste,
bei panorami, disastri,
curiosità, amici, paure, premonizioni.
Hai scritto le tue osservazioni
ingiustizie fluide come quelle
fuorigioco o kick-out.
Te ne sei andato presto, Grant, probabilmente
solo poche ore prima che tu postassi
i tuoi “Tre Pensieri” sul gioco.
E i Paesi Bassi sono tornati a casa.