Architetti dell’inferno | Ximena Gautier Greve – leggi la poesia contemporanea online

Tutti volevano essere bravi.
Mi viene in mente quello sul desiderio.
Questo è ciò che gli amanti esprimono costantemente
dopo tutta l’indecisione
trovatori di incubi e dolori
sotto tutte le ombre lunari e terrestri,

Tutti portavano le loro lampade mentre lavoravano con le mani
pulito o sporco, sanguinante o arioso,
poesia omicida
odio e incomprensione
o tenere piume di speranza,
come canali che incanalano vele strappate
nelle incredibili barche dei sogni infelici.

Tutti volevano essere i migliori un giorno
Era la speranza di un’infanzia aperta e pallida
fucilato a morte, senza foglie, e nonostante tutto,
con la freccia del sole ancora tra le dita,
tutti continuano a seguire quel mistero
persiste nell’estuario aperto
prima di essere divorato dalle onde dell’oceano
millenario come una disperazione immortale
da tanti desideri vuoti,
fuori posto nel famigerato presente
condannato a morte, esausto
tra le fiamme di qualsiasi crematorio locale,
sulle labbra della madre
che non riuscì a sostenere la fiamma immortale,
o sui francobolli di titoli di Stato,
come la ninna nanna con le culle vuote.

Tutti volevano sconfiggere il male
dimenticando che il bene non è assoluto,
dimenticando le pene di Icaro e di Apollo,
ma tutti noi volevamo essere buoni,
dimenticare che perfettamente buono è disumano.
È così che costruiamo l’inferno!

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