L’onda stanca del viaggio grugnisce di nuovo
sotto l’incantesimo di innamorarsi di
sponda del silenzio. Reminiscenze di
la schiavitù erano i suoi amari misteri
reticenza. Finalmente nella libertà che intendeva
non gli piacciono altro che melodie tristi. Esso
si rivolse alla terra assetata con il suo clamore:
“SU! suolo, le mie melodie per te sono diventate
collisioni di speranza, le mie gocce per te
testimoni di vita, io cerco solo voi
pensa allo stesso modo, sei diventato la parte silenziosa
per il mio zenit.”
La parte nobile così rispose:
“SU! onda, orgoglio della mia statura, spettatore
della mia prigionia, la forza del mio corpo,
Il tuo seno è il mio paradiso, ogni onore
madre del mare, eroe dell’acqua! Anni
questo silenzio si stabilì nel mio cuore. Il
oppressione del marchio del sole,
conoscenza della mia ferita, il paradiso non è
più come un buon amico per me,
la storia delle stelle non è nella mia bocca,
la prigionia della terra mi è diventata amara
narrativa».
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