FREDDO

di Liz Ahl


Il vento prova ogni chiusura, ogni cucitura, ma

fa un freddo da record

i cui pugni battono ogni momento sui muri, sul tetto,

grave minaccia da poliziotto, colpi da un albero che cade,

rendendo la casa stessa una grancassa ruggente

o un’ascia spaccata o un colpo di fucile troppo vicino—

tutt’altro che un posto in cui vorresti riposare la testa.

Non ha senso cercare di chiudere la porta: il freddo bussa

già nel profondo, sotto la macchia,

nel più stretto tra, giù nel grano

dove qualche accenno di umidità conservava il proprio consiglio

il più a lungo possibile prima di congelarsi e rompersi definitivamente,

scaricando bruscamente il suo segreto a lungo custodito, rilasciando

in un grido compulsivo ciò che una volta era indicibile.

Per tutto il giorno e fino a sera si tenta di distruggere la casa

così, in uno strano spargimento invernale: assi e chiodi

saltando nella zona di decostruzione della demolizione domestica,

la casa non si riscalda e così stanotte giocheremo mentre dormiamo,

ci prega di svegliarci con i leggeri colpetti

l’abbiamo lasciata aperta per rallentare lo sgocciolamento, per evitare tubi

dall’unirsi alla ribellione involontaria della casa contro se stessa.

Liz Ah è l’autore Un caso di consolazione (Lily Poetry Review Books, 2022) i Superare i confini (Hobblebush Books, 2016), oltre a diversi libri. Vive nel New Hampshire.

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