Al numero 8 c’è la traduzione di Samantha Farmer dello scrittore croato Jasna Jasna Žmak’s Mio Cara Voi dal nostro numero dell’inverno 2022. Forse ispirati da una vignetta apocrifa che il narratore legge nel saggio di Barthes su una tribù che rimuove una parola dalla sua lingua ogni volta che muore un membro, la coppia di amanti di Žmak si chiede cosa accadrebbe se la stessa regola fosse applicata alla lingua croata. Si tuffano in un esperimento mentale con un equilibrio vincente di fantasia e serietà, il partner corregge rapidamente gli occasionali errori di logica del narratore, fino a raggiungere una conclusione che fa riflettere: il croato non vorrebbe molto perdere questo mondo, anche se si tiene conto dei dialetti e del serbo -Croato, anche se hai aggiunto slang, soprannomi e toponimi, Anche se creavi una nuova parola ogni volta che nasceva un bambino. È una storia vecchia come il tempo, oziosa cosa succede se precipitando nell’ansia Oh no. Ma tali pensieri possono essere incoraggianti, e lo dimostrano qui, poiché ti fanno riflettere molto dolcemente sulla preziosità delle parole:
A quel punto ho capito che questa idea non era molto romantica. Ho capito che non avrei voluto che nemmeno una parola sparisse dal mondo, nemmeno dalla lista delle parole che odio, nemmeno i superlativi.
Mio caro Te, è, nelle parole di Farmer, una “storia d’amore” – una felice storia d’amore su una coppia gay nei Balcani. La sua felicità è preziosa e dolcemente sovversiva, le questioni intricate che affliggono queer e la narrativa balcanica sono sottotestualizzate tanto per cambiare. Forse è più che meraviglioso: c’è un’enorme differenza nei sentimenti e nelle idee che tendiamo a creare tra storie pesanti e storie felici. Segui il suggerimento di Farmer e leggi la storia ad alta voce, preferibilmente al tuo “caro te”.
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