Non ho mai pensato molto alla mortalità, almeno non alla mia. Avevo tutta la vita davanti a me. Ho ancora tutta la vita davanti a me, ma, perversamente, tre quarti sono dietro di me.
Non è che mi nasconda ogni giorno dai capelli del Tristo Mietitore; si tratta di funzioni corporee che davo per scontate iniziando a prendermi in giro. E non sto parlando di quelli attesi: capelli sottili e grigi, vita gonfia, ecc., Ma di altri cambiamenti ugualmente indesiderabili ma inaspettati.
Le unghie dei piedi, ad esempio, sono diventate abbastanza dure da respingere il proiettile di un assassino. Caviglie e ginocchia inspiegabilmente si gonfiano e si ritraggono, si gonfiano e si ritraggono. Il mio giornale, a cui una volta chiesi di svolgere solo due funzioni, ora lotta con entrambe, nonostante le crescenti richieste che la mia vescica gli pone. Sto iniziando a sviluppare macchie solari precancerose e ho bisogno dell’attenzione di un dermatologo. Per quanto tempo avrò bisogno di una pedicure e di un becchino?
Quando una mattina mia figlia ci ha visto impilare le pillole al tavolo della colazione, ha detto: “Blime! Siete come dei veri vecchi!”
La cosa più inquietante, sono diventato invisibile.