“Deportazione” era solo un eufemismo per omicidio di massa
di armeni indifesi condotti a Deir-ez-Zor
nel deserto siriano vicino all’epicentro
dal terremoto del 2023, enorme e terribile
un campo di concentramento a cielo aperto. Dopo il forzato
marcia, più sofferenza, i bambini erano proibiti
cibo e acqua. Un lento macello insidioso
di tutti gli armeni fu finalmente realizzato
dal sole. La siccità e la carestia hanno avuto un impatto ancora peggiore.
Ora, nel febbraio 2023, i discendenti di quelli
Turchi, arabi, curdi che ne hanno approfittato
del genocidio stanno ora morendo a causa di disastri naturali.
Massacro di 4 milioni di armeni, greci e
Assiri – Minoranza cristiana sopravvissuta
dai tempi bizantini – ha reso la Turchia islamica
il paese che ha accolto i turisti occidentali
costa mediterranea, al villaggio dove ci sono chiese
trasformato in moschee e tutto è andato perduto.
