di Alan Walowitz

Voglio entrare in quella lista russa.
Essere tra questi chi non può andare A Mosca-
sarebbe così cechoviano, agrodolce
non vedere punti di riferimento in cirillico, O commercio
Gazprom futures, o passare il gas sulla Piazza Rossa.
Qui dentro volte è un elenco Mio fa capolino, miei coetanei-
ebrei, strano, quello Cleptocrate persone desiderate,
comici, omosessuali, di sinistra, pochiLegge
che disprezzano George Santos, le sue bugie che
fargli venire la nausea, anche se mi chiedo con quanta facilità.
Alcuni in cui è cresciuto Brighton, o 108 In Regine—
E Qui Huckabee dall’Arkansas,
famigerato per aver mentito te stesso.
E altri, molto più gentili, più intelligenti –
attori, ereditiere, imprenditori, liberi pensatori
CHI inviaaccortoGridare a Il newyorkese,
maggior parte Mai Essere sentito
a parte qualche occasionale strabismo
AttraversoQuelloprepotente monocolo.
Tutti noi che lo saremmo
pannolini rossi-nonne una volta SU Tempo
le cui madri non vissero abbastanza per vedere quel giorno
i nostri nomi fattolista russa
InIl New York Times.