Guglielmo Arnes

la poesia non fa accadere nulla
la poesia non fa mai davvero parte di niente
È difficile
per avere notizie dalle poesie
eppure le persone muoiono miseramente ogni giorno
a causa della mancanza
di quello che c’è.
Certo, ci sono altri modi
uccidere – ginocchio premuto
sul collo; spinta veloce e dura
dalla piattaforma della metropolitana; giro
sul pavimento; mattone
caduto dal tetto; Lento,
sicuramente opera di qualcosa di sgradevole
mescolato nella salsa; coltello
bloccato nel cuore del mio partner…
– ma le pistole sono così facili da avere
sulla mano ci hanno aiutato a cadere
prendere l’abitudine di raggiungerli
vincere discussioni perse
o porre fine ai matrimoni o stipularli
le nostre stesse vite con fuoco senza scopo
in mezzo alla folla. Avere un’arma nelle vicinanze,
ci ha incoraggiato a scegliere chiunque
passerà e resterà in vigore
leggi permissive che avrebbero dovuto garantire
avremo bisogno di armi per difenderci a vicenda
dalla sparatoria.
Chiunque può
per favore postate la canzone a tutti
(anche ai lettori che preferiscono
sparare con un’arma per leggere)
vorrà condividere con gli amici
perché la canzone è così avvincente
su come abbiamo bisogno di giustizia
che pensano che le leggi debbano essere rispettate
norme suggerite dalla frase
“milizia ben organizzata”
e (in uno scoppio brillante
parole ben mirate)
su quanto sia criminale
non commettere reati
con responsabilità sulle armi
non solo i colpevoli ma anche
produttori e commercianti di armi?
Per favore, qualcuno, quella canzone.
Impediscimi di comprare una pistola.
Guglielmo Arnes vive a New York.