di Luigi Gallo
ECCO LEI, avvolta e oscurata, dietro la zanzariera della sua parte dell’unica casa, una magione di piantagioni, nel nostro quartiere ormai ridotto a baracche e fucili, la strada nemmeno asfaltata, una ruvida superficie di catrame e ghiaia, eccola rimane per sempre, una strega la chiamiamo, io e Jack, perché lei grida debolmente, la sua voce come quella della strada, rattrappita, un rastrello di stoffa: “Vattene da questo cortile, ti chiamo nonna”. Come la odiamo e ci chiediamo come potrebbe essere qualcuno vecchio e perché, ogni volta che invadiamo i suoi generosi giardini che separano la sua casa dal nostro doppio fucile, un giardino di fichi e kumquat, rose, calle, mirtilli, felci tropicali, fontane adornate di angeli… perché non parte mai per prenderci. .. deve vegliare ogni momento, o perché desidera cacciarci dal paradiso (poiché quel giardino era il paradiso), lo splendore ancora persistente di una regione che è stata seminata .
Forse perché abbiamo raccolto alcune bacche e le abbiamo divorate sul posto, o annusato le rose o toccato le felci? Non abbiamo mai saccheggiato il posto, sporcato, pisciato o sputato nelle fontane. Ci siamo avventurati fuori per alleggerirci della bruttezza, dello squallore e della povertà generali, eppure lei persisteva nella sua rabbia e noia, in piedi lì alla sua porta mentre ci stringevamo al banchetto, pronta a invadere dolcemente, lo sapevo! Lo sapeva!, e il nostro ricorso alle sue minacce di parlare con noi ha portato alle nostre provocazioni, “Witch Hazel, torna dentro”.
Non sapevamo allora di essere dei barbari, lei unica erede di un regno vinto, le sue stalle ora trasformate in parcheggi, uno dei quali mio padre aveva affittato per il suo camioncino Ford nero. Quindi ora mi piace immaginarla come una giovane donna, la reginetta di qualche ballo di carnevale, bella, sensuale, corteggiata da duchi e buffoni, che li respingeva tutti perché nessuno si avvicinava ai suoi alti standard. E a quale scopo? Una vecchia fragile, triste e arrabbiata sulla porta del suo castello castiga due straccioni che si aggrovigliano nei suoi giardini, inebriata da una bellezza aromatica che non è la sua.
ooo
Il lavoro di Louis Gallo è apparso in Completamente sveglio nello stato del pellicano (antologia LSU), Southern Literary Review, Fiction Fix, Glimmer Train, Hollins Critic, Rattle, Southern Quarterly, Litro, New Orleans Review, Xavier Review, Glass: A Journal of Poetry, Missouri Review, Berkeley Fiction Review, Mississippi Review, Texas Review, Baltimore Review, Pennsylvania Literary Journal, The Ledge, storySouth, Houston Literary Review, Tampa Review, Raving Dove, The Journal (Ohio), Greensboro Review, e molti altri. I libri di testo includono La verità cambia, l’abominio del fascino, gli aggiornamenti sullo stato e le dieci domande principali. È l’editore fondatore delle riviste ormai defunte, Rivista Barataria io Libri: una recensione di New Orleans. Ha ricevuto una borsa di studio NEA per la narrativa. È professore alla Radford University di Radford, in Virginia.