connessione tagliata
ma la connessione era ancora sentita
la sua presenza è tutt’intorno –
ciocche di capelli in una spazzola oziosa,
una foto sorridente sopra il comò,
biglietto trovato nascosto nella tasca del cappotto
vaga di stanza in stanza
allungare la mano invano, tentare
penetrare nello spazio vuoto
si è lasciata alle spalle
i muri lo deridono con
l’eco del suo stesso grido
il dolore non ha una data di scadenza
non diminuisce o diventa più silenzioso, ma
scorre come un ruscello sotterraneo,
scavando nuove caverne dell’essere
e di tanto in tanto viene a galla
con uno stupefacente parossismo di lacrime
ma il sole sorge e tramonta
la vita va avanti
riesce
impara a convivere con la tristezza
proprio come si impara a tollerare
dolori articolari o
trattare l’acufene
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